Storify: ecco un’applicazione utile per tutti coloro che sono attivi su più fronti digitali e non riescono a gestire il flusso d’informazione / le diverse (instabili) fonti, indipendentemente dalla loro provenienza (social network, siti web tradizionali) e dal formato (audio, video, testo, etc.).
Uno strumento peraltro di una facilità d’uso incredibile destinato non solo ad apprendisti giornalisti ma anche per i “professionisti”.
Un modo insomma per aggregare / assemblare informazioni su specifici argomenti rendendole immediatamente disponibili online: che poi si tratti, per archivisti e bibliotecari, di altro materiale meritevole di conservazione è tutto da vedere. Di certo il proposito di “archiviare il web” si fa sempre meno praticabile vista la crescita esponenziale di “dati”.
Un esempio pratico fatto al volo di come “funziona” Storify lo trovate a questo indirizzo (l’argomento trattato è il crash dei server di Amazon EC2).
Spesso i tablet vengono definiti come strumenti rivoluzionari: in realtà la mia impressione, accresciuta dalla visione del filmato qui sotto è che in molti casi essi ricerchino a tutti i costi la continuità con pratiche consolidate e rassicuranti. Ecco così che sull’HTC Flyer rispunta il pennino e la scrittura avviene a mano libera; la tastiera QWERTY rimane, certo, ma l’impressione che se ne ricava è che siamo di fronte, qui come altrove, ad una sorta di path dependance, come comprovato (giusto per restare in ambito di tavolette) dai periodici sviluppati apposta per essere fruiti attraverso dispositivi con schermo touch/multitouch: in essi le “pagine” non si scorrono più verticalmente (come nelle “tradizionali” pagine web) ma si sfogliano con le dita. Nihil novum sub solem?!
"Archivi e biblioteche tra le nuvole" (front cover)
Come preannunciato nel precedente post ho pubblicato un libro su cloud computing e dintorni.
In particolare parlo delle sue applicazioni in ambito archivistico e bibliotecario in sinergia con la diffusione dei nuovi mobile device, il che mi porta ad approfondire temi quali il social reading / networking, il fenomeno dello storage sulla nuvola e tutti i connessi problemi di privacy.
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