Amazon decisamente al centro delle cronache in questi ultimi giorni! Se una notizia sarà giunta sicuramente alle orecchie della maggior parte di voi in quanto riguarda direttamente l’Italia, ovvero l’avvio delle consegne del Kindle Touch 3G con una settimana d’anticipio rispetto a quanto inizialmente comunicato, l’altra forse no avendo ricevuto minor attenzione da parte dei media nostrani: Jeff Bezos, CEO dell’azienda di Seattle, ha congelato per il terzo anno consecutivo il suo stipendio ad 81.840 dollari (benefit, premi e compensazioni varie esclusi). Il motivo di tanta austerità è presto detto: la sfida all’iPad è incentrata soprattutto sul prezzo altamente competitivo del Fire e tale politica aggressiva deve continuare. Bezos vuole pertanto comunicare, all’interno ed all’esterno dell’azienda, con quanta determinazione egli intenda continuare la battaglia.
Al di là del significato simbolico, il gesto fa però a mio avviso trasparire come a Seattle si sia consapevoli che i margini di guadagno sono ristretti e bisogna tirare la cinghia! Il capo, in sostanza, non fa altro che dare il buon esempio. Del resto più volte ho evidenziato la pericolosità di una siffatta politica dei prezzi: sinora la sfida è stata vincente in quanto i volumi di vendita decisamente elevati (a proposito Jorrit Van der Meulen, vice presidente e responsabile per l’Europa di Amazon, nel comunicato stampa di ieri ha tenuto a rimarcare come la risposta del Vecchio Continente al Kindle Touch 3G sia stata superiore alle aspettative ma come da prassi non ha diffuso cifre precise), favoriti dal fatto che i principali rivali (famiglia Samsung Galaxy ed iPad) hanno un costo nettamente superiore.
Se questo è il quadro, c’è da chiedersi cosa accadrà nel momento in cui arriverà il tablet di Google, il Nexus, soprattutto se verrà confermato il prezzo di appena 150 dollari con cui si dice potrebbe presentarsi sul mercato! Inutile dire che la pressione su Amazon sarebbe notevolissima e difficile dire se l’azienda di Jeff Bezos abbia spazi di manovra per poter rilanciare nuovamente al ribasso. Non serve essere un laureato in economia per rendersi conto che in caso di risposta negativa la duplice combinazione di a) margini di guadagno per pezzo ridotti e b) volumi di vendita in calo, potrebbe avere pessime conseguenze sui conti aziendali.
Insomma, la battaglia si preannuncia aspra e sul campo potrebbero rimanere morti e feriti.
21 Apr
Posted by Amazon, ecco i risultati del primo trimestre 2012 « Memoria digitale on aprile 26, 2012 at 11:43 PM
[…] del 35% a 130 milioni di dollari. Queste cifre mi sembra confermino quanto da me sostenuto in un post di alcuni giorni fa: le vendite vanno (ed in un periodo di crisi / recessione qual è l’attuale non è poca cosa) […]