#SalTo12. Riflessione n. 1

Stand Amazon

Lo stand Amazon al Salone del Libro di Torino del 2012

L’editoria digitale è stato il tema principe della venticinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino: gli organizzatori della manifestazione hanno non a caso scelto come slogan quello di “Primavera Digitale”, volendo con esso evidenziare come un po’ tutti gli operatori ripongano le loro speranze nelle nuove frontiere digitali per risollevare le sorti complessive dell’editoria e magari garantirle un prospero futuro.
Per chi come il sottoscritto si diletta a scrivere di “cose digitali” è sicuramente una cosa da salutare con favore ma sul fatto che poi si tratti di una speranza ben riposta è tutto da verificare! I lettori più assidui di questo blog ben sapranno che sull’argomento ho una posizione alquanto “problematica”, nel senso che non perdo mai l’occasione di sottolineare come le cifre del digitale in valori assoluti continuano ad essere modeste e che il modello di business che va per la maggiore rischia di fungere da freno anziché da volano per la crescita.
E che l’editoria digitale e l’ebook rappresentino ancora una nicchia appare in modo palese dallo spazio relativamente esiguo occupato a livello di stand espositivi: nonostante il digitale fosse il tema principale del Salone, “mappa alla mano” stimo che l’area “Book to the Future” coprisse al massimo il 7-8 % dell’area espositiva totale. Se si considera poi che in questo 7-8 % fossero presenti produttori di device “puri” come Sony e Trekstor ed altri impuri / ibridi come IBS ed Amazon (ma anche realtà legate al social reading come Zazie.it) si intuisce come gli editori digitali veri e propri fossero davvero una esigua parte e soprattutto come essi possano apparire, specie agli occhi del pubblico “generalista” del Salone, quasi delle mosche bianche!
E proprio ai lettori tradizionali il passaggio attraverso l’area “Book to the Future” deve aver provocato, mi immagino, una certa sensazione di disorientamento: nessuna pila di libri in bella mostra, nessun catalogo delle opere ma modelli di ebook reader o addirittura, presso lo stand di BookRepublic, una gentile ragazza che “confezionava” a tutto spiano con uno strano macchinario palloncini d’aria contenenti un codice grazie al quale, previa registrazione sul sito Bookrepublic.it, ottenere dieci ebook gratis.
Sicuramente una trovata pubblicitaria originale che testimonia appieno come, nel momento in cui viene a mancare il supporto fisico del libro (con la copertina che di suo rappresentava un potentissimo strumento di persuasione all’acquisto, assieme ovviamente ad altre efficaci strategie come il passaparola, le recensioni, le presentazioni in TV, in libreria e in biblioteca, etc.), la funzione aziendale “marketing” si trova a svolgere un ruolo sempre più centrale, quasi alla pari dell’imprescindibile lavoro editoriale “sul testo”, e sicuramente superiore rispetto a quello, attualmente importantissimo per le aziende “fisiche”, della distribuzione / logistica.
Le case editrici stanno cambiando “vestito”, che stia arrivando la Primavera?

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