Dopo aver partecipato alla presentazione di Volunia e atteso (un po’ più del dovuto) l’arrivo delle credenziali di accesso, ho testato per un congruo numero di giorni la “creatura” di Massimo Marchiori. Purtroppo devo dire che le perplessità che avevo subito manifestato, dopo l’utilizzo sono addirittura aumentate.
Infatti, anche concedendo agli sviluppatori tutte le “attenuanti” dovute al fatto che siamo ancora in fase beta e che la funzione dei power user è esattamente quella di aiutare a migliorare il prodotto, i problemi evidenziati sono a mio avviso talmente tanti che, spiace dirlo, Volunia non parte con il piede giusto.
Ma vediamo un po’ più nel dettaglio quali sono le note dolenti iniziando velocemente dagli aspetti generali per affrontare solo in un secondo momento tematiche direttamente pertinenti con gli argomenti che vengono generalmente affrontati in questo blog.
La grafica, prima cosa che balza agli occhi per ovvi motivi, risulta decisamente sorpassata; in particolare la barra degli strumenti e le relative icone potrebbero tranquillamente essere quelle di un software sviluppato un lustro fa.
La sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di vecchio permane anche allorquando si visualizza il sito in modalità “mappa visuale” e questo è un bel problema dal momento che questa modalità, che consente di scoprire il contenuto informativo del sito stesso “volandoci” sopra, dovrebbe rappresentare un valore aggiunto di Volunia!
Analoghe considerazioni possono essere fatte per quanto riguarda la scelta di usare la modalità frame (tecnica paradossalmente caduta in disuso nella realizzazione di siti web proprio perché la “cornice” ostacola l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca!) dal momento che molti siti (YouTube è uno, giusto per fare un nome) non lo supportano rendendo impossibile la visualizzazione della pagina (è oggettivamente assurdo che un motore di ricerca che pretende di essere anche un po’ social network non riesca a visualizzarne uno dei più frequentati). Visto che l’argomento salta sempre fuori quando si parla di reti sociali, piccola digressione sulla privacy: se si naviga da loggati le informazioni che si forniscono agli altri utenti (e a Volunia) sono veramente tante, se ci si slogga invece tutto nella norma, quindi qui sta all’utente fare le sue scelte.
Per quanto riguarda infine la velocità di risposta e di visualizzazione delle pagine (incluse le mappe visuali) c’è qualche rallentamento ma una normale connessione ADSL è più che sufficiente.
Questo è tutto per quel che riguarda le caratteristiche generali; passo ora a descrivere quelle caratteristiche che dovrebbero / potrebbero interessare maggiormente i lettori di questo blog: nello specifico ho tentato di capire, effettuando alcune ricerche mirate, se Volunia (e l’algoritmo che ne è alla base) può rappresentare un tassello nella realizzazione del web semantico ed in generale un miglioramento nelle tecniche di indicizzazione e di recupero delle informazioni (information retrieval). Purtroppo la speranza, a lungo circolata in Rete, che Volunia avesse feature proprie del semantic web tali da rendere possibili interrogazioni con un linguaggio vicino a quello naturale, è andata largamente disattesa. Ad esempio inserendo la banale query “che libro mi consigliate di leggere?” Volunia come prima risposta (su 1.960.525 risultati) mi dà una pagina inglese di musica digitale (http://www.di.fm/) mentre Google il più “classico” Yahoo! Answers (primo risultato di 295.000) con il link alla pagina di questo noto servizio in cui un’utente che aveva posto ad altri utenti la medesima domanda. Inutile sottolineare che, anche tenendo conto (come puntualizzato da Marchiori stesso) che per il momento Volunia ha indicizzato appena l’1% di quanto pubblicato sul web, i risultati non sono esattamente incoraggianti…
Deludente anche l’esito dell’utilizzo di altre caratteristiche in linea di principio interessanti in quanto potenzialmente capaci di condurre velocemente (ma allo stesso tempo consapevolmente) al contenuto informativo; mi riferisco alla tanto decantata mappa visuale (che ho già criticato per lo scarso appeal grafico) ed alla funzione “Media” che ho testato in due siti teoricamente “succulenti” come Europeana.eu ed il portale dell’Amministrazione Archivistica Italiana (http://archivi.beniculturali.it). Ebbene, nel primo caso (Europeana) la mappa grafica mi dà sì una veloce raffigurazione di come il sito è organizzato ma personalmente trovo la versione testuale “normale” talmente essenziale e funzionale da far apparire questa funzione del tutto superflua. Per quanto riguarda la bacheca multimediale vengono presentati appena 15 immagini e 2 video; certo, non mi aspettavo di trovarmi tutte le risorse multimediali bell’e pronte, ma una maggiore profondità sarebbe auspicabile! Del resto bisogna concedere il tempo necessario, anche perché, come ha precisato Marchiori durante la presentazione, le infrastrutture informatiche (e con esse le capacità di memorizzazione ed indicizzazione) verranno attivate gradualmente man mano che aumenteranno gli utenti.
Nel caso del sito dell’Amministrazione Archivistica la ricerca è ancor più infruttuosa in quanto: 1) la mappa grafica presenta una sola casetta (corrispondente alla home) a causa di problemi di generazione che potrebbero dipendere dall’uso di tecnologia Flash, Java, Ajax…; il che è davvero un peccato perché, essendo questo sito assai più “incasinato” del precedente, la mappa sarebbe tornata davvero utile 2) viene indicata la presenza di solo sei contenuti multimediali, vale a dire le immagini presenti nell’homepage (loghi ed icone varie inclusi!). Insomma davvero poco, e questo vale anche per altri siti che ho velocemente scorso (Corriere.it, LaFeltrinelli, etc.); l’unica consolazione è che la situazione non può che migliorare!
Tirando le somme, l’impatto “visivo” non è dei migliori e pure per quanto riguarda il “motore” dal “padre” dell’algoritmo di Google sinceramente ci si aspettava qualcosa di più; la funzione sociale può essere ritenuta un punto di forza ma anche un inutile orpello. Per quanto riguarda le funzioni “mappa grafica” e “multimedia”, esse sono sicuramente perfettibili e potrebbero diventare un importante asso nella manica. Interessante, per concludere, l’applicazione per dispositivi mobili: in particolare la visualizzazione a griglia consente di navigare facilmente entro quei siti che non hanno provveduto a loro volta a realizzare una app od una versione mobile (purché non siano in Flash, Java, etc. altrimenti, come detto sopra, Volunia non riesce a creare la mappa…).
22 Feb
Volunia, la prova
Posted febbraio 22, 2012 by Simone Vettore in Uncategorized. Tagged: barra, delusione, frame, google, indicizzazione, information retrieval, mappa visuale, Massimo Marchiori, semantic web, test, Volunia, web semantico. Lascia un commento